Essere se stessi richiede una grande dose di coraggio e di autenticità.
Significa intanto conoscersi: essere consapevoli di chi siamo, nel bene, ma anche in quello che ancora non ci piace di noi e che potrebbe essere migliorabile.
Ovviamente anche qui possiamo lasciare grande spazio al concetto di responsabilità: agire in modo autentico significa smettere di colpevolizzare gli altri dei nostri problemi e accettare che qualcuno possa essere scontento di come siamo e delle scelte che facciamo.
Essere noi stessi significa correre il rischio della disapprovazione ed è per questo che, in certe circostanze, può riuscirci molto difficile.
Mahatma Gandhi asseriva:
“siamo felici quando quello che pensiamo, che facciamo e che diciamo sono in armonia”.
È chiaro che, se continuiamo a sfuggire dai nostri problemi e dai nostri comportamenti disfunzionali, ci trasformiamo in schiavi.
Allora possiamo prendercela con Dio, con il sistema, con il mondo, con gli altri….. questo non basterà a renderci liberi.
La libertà è uno stato profondo dell’essere, è un dono che ci è stato fatto alla nascita:
l’essere umano nasce totalmente libero ma, paradossalmente, totalmente dipendente.
Di fatto tra tutti i mammiferi è quello che richiede maggiori attenzioni ai suoi genitori e man mano che il bambino cresce impara tutto sulla vita dai genitori stessi, che hanno cercato di fare del loro meglio attraverso le conoscenze e gli strumenti che avevano a disposizione.
Ma più smettiamo di cercare colpevoli, più ci investiamo nell’integrare le nostre lezioni di vita personali, più recuperiamo tutto il nostro potere e tutta la nostra libertà.
Pensaci bene: “se tu sei responsabile della tua vita, è possibile che in te ci siano tutte le risposte di cui hai bisogno?”
Se la tua risposta è SÌ, più niente e nessuno potrà avere potere su di TE.
Siamo padroni della nostra vita, di cui non abbiamo certezze in termini di durata, ma in realtà sentiamo che non abbiamo tempo da perdere e abbiamo la possibilità di fare qualsiasi cosa decidiamo di fare: nessuno può entrare nella nostra testa e costringerci a pensare o a provare qualcosa.
I nostri problemi possiamo scegliere di vederli come ostacoli da superare, come sfide, o come maledizioni….a noi la scelta.
Pur con tutti i traumi e con le ferite, abbiamo la possibilità di fare andar meglio le cose oppure di distruggerci… a noi ancora una volta la scelta.
Ovviamente ciò che scegliamo e le nostre credenze modellano la nostra vita: qualsiasi cosa crediamo di noi stessi è vera per noi.
Qualsiasi cosa crediamo degli altri e qualsiasi idea possiamo avere su quel che accade intorno a noi, anche questo è vera per noi… nel PRINCIPIO UNICO.
Ricorda: “Quello che tu credi, prima o poi si manifesta nella tua vita”.
Ma questa vita è anche l’unica occasione che abbiamo di essere noi stessi.
È un miracolo.
E quel che conta non è vivere a lungo, ma godersi al massimo il tempo in cui siamo vivi.
Dio si prende cura di noi attraverso noi stessi. Ma in realtà Dio è nella gente buona che aiuta gli altri: è questo lo scopo alto della vita: dare al mondo ciò che solo noi possiamo dare.
Essere noi stessi, ecco il senso della vita.
Essere quel che siamo e goderci quest’occasione unica di vivere.
Ci è concesso un breve lasso di tempo per essere noi stessi e possiamo godercelo.
Ogni giorno abbiamo l’occasione di iniziare da zero.
Ogni mattina, quando apriamo gli occhi, riceviamo un’altra opportunità per cambiare quello che non ci piace e per migliorare la nostra situazione.
La responsabilità è solo nostra.
Comprendere questo significa riempire la vita di armonia e di nuova energia.
Quel che avremmo potuto fare non esiste, esiste solo quello che facciamo.
Quello che sarebbe potuto essere non esiste, esiste solo ciò che è.
Allora goditi la tua vita e rendila un’esperienza meravigliosa!